se partiamo dal presupposto che l'università dovrebbe essere un'istituzione
senza condizione mi sembra adeguata la domanda che pone Rovatti: ... se è vero
che il senso dell'università è inestricabilmente connesso a una cultura senza
condizione, a che condizioni ciò resta vero e possibile oggi?
senza voler scadere nei soliti discorsi sulla riforma e su ciò che ha comportato
all'interno dell'univerità e della sua 'politica', mi sembra impossibile non
pensare all'università oggi in tali termini e mi chiedo quali possano essere le
vie di uscita da tale sistema (se esitono).
non credo, per quanto mi riguarda, che il problema sia solo un problema del
sistema di formazione artistico, anche se è l'ambito che ovviamente ci interessa
maggiormente; il problema secondo me è più esteso e generalizzabile.
se pensiamo alla formazione artistica posso trovarmi d'accordo su determinati
punti, molto nostri (come facoltà intendo), ma che vengono messi in crisi
dall'avanzamento della realtà dei fatti.
il problema dell'università attuale è secondo me da ricercare nel tempo.
la cosa peggiore dell'università oggi sono le scadenze, che preparano lo
studente ad un tipo di pensiero e di organizzazione mentale assolutamente
aziendale. il tempo dello studente diventa un tempo lavorativo a tutti gli
effetti e nn di ricerca personale o comunque culturale.
l'attuale sistema universitario è quello di un'azienda, con tempi rigidi da
rispettare a qualunque costo (e come ovvio quindi a scapito della qualità), con
un prodotto da vendere (la laurea), che ha bisogno di finanziamenti per poter
vendere; non è un caso che tutte le università italiane abbiano avviato negli
ultimi anni delle campagne pubblicitarie a dir poco ridicole a volte, il cui
obbiettivo è la 'vendita' di un prodotto che è la laurea e che non è la cultura
e la ricerca, perchè queste non sono 'materie' vendibili.
oltretutto il voler arrivare a definire progetti e quant'altro in tempi che non
rispettano i propri tempi di preparazione e formalizzazione ci portano ad avere
opere e prodotti che hanno solo una veste e nessun contenuto.
mi ha fatto molto ridere, ma anche pensare e riflettere, questa 'citazione' di
rovatti della ikeizzazione dell'università, perchè in fondo è un pò così, è la
direzione che sta prendendo l'università attualmente e mi sembra impossibile
negarlo.



MERCOLEDI' 24 NOVEMBRE
Antonio