Ma all´università si diventa artisti? Ricordo quando al primo corso di fronte alla banale domanda chi vuole fare il curatore e chi vuole fare l´artista, io ho alzato la mano e ho risposto artista, tremante ma allo stesso tempo orgogliosa. Questo è per me, in primis, la nostra università: prendere coscienza di essere artisti. Dove "essere artisti" per me consiste nell´avere coscienza di sé e del mondo, nell´avere esperienza del mondo. Del nostro passato e del nostro presente, coltivando la volontà di sapere e il senso critico. Significa pensare altrimenti e accogliere la possibilità e la diversità. Sapere che non si trasmette solo attraverso le letture, le lezioni, ma anche attraverso le relazioni con le persone che incontri. Con il continuo confronto tra ricerca individuale e condivisione collettiva di ideali e vissuti. La convivenza tra noi e con gli artisti-professori non solo ci offre la possibilità di osservare molti modi di fare arte, molti pensieri, molti modi di arrivare alla creazione e di attuarla, ma anche di verificare come ogni artista crea la struttura della propria vita, come concilia il suo essere artista con la produzione, il consumismo, il mercato. Questo discorso ha sicuramente una valenza universale: ogni università può essere vista come affinamento della coscienza di chi si è e di come funziona il mondo in cui viviamo, come attivatore del senso critico. Ma credo anche che ci sia una differenza tra la nsostra facoltà e le altre: lì dove c´è costantemente la richiesta da parte degli studenti di essere collegati all´azienda e quindi di trasformare l´università in una preparazione all´azienda. Noi coltiviamo la passività o la pigrizia intese come il non produrre per il sistema, noi vorremmo avere un´università come luogo dell´ operare. Noi cerchiamo di salvaguardare la distanza e vorremmo essere riconosciuti per questi valori senza sentirci isolati. Per questo noi più di altri sentiamo l´esigenza di un senso di comunità, di trovare uno spazio dell´alternativa, della possibilità. Una comunità ad alta frequenza, come ha detto vittoria.



MARTEDI' 30 NOVEMBRE
Silvia